~65~
muti
racemiferi
ovvia
mano
facile
esempio
piede
ciclope
ira
godzilla
-Durante
i compiti, Suor Lorenzina (“godzilla”) cercava di
aiutare
le classi in difficoltà, in particolare i nuovi arrivati (il
“ciclo”,
da “ciclope”, era di cinque anni scolastici)... Infatti un
pomeriggio
dedicò la sua attenzione al compito delle Prime:
esso
consisteva nella compilazione di una piantina muta (“muti
racemiferi”:
l'inglese “race” in “racemiferi” per i tracciati
labirintici
da individuare con la matita) in corrispondenza delle
dita
del piede. La cosa che fece imbestialire Suor Lorenzina
(“ira
godzilla”) fu notare l'esempio della piantina “dita della
mano”:
in effetti era troppo facile, per la maestra, assegnare il
piede
a casa e spiegare la mano a scuola ! A Suor Lorenzina
non
rimase che consultare un volumone tutto complicato,
l'enciclopedia
(“piede ciclope”): ovviamente la parola
“enciclopedia”
ha ben
altro significato;“piede”
esprime
l'esercitazione
scolastica. “Esempio” contiene “empio” dal
momento
che “godzilla”, anche se di “pia (“pio ” in “esempio”)
professione”
(era una Suora), aveva pure guizzi di empietà !-
~66~
albe
guerriglieri
noia
di culla
bravura
franca
piselli
imberbi
sguaiati
cocchi
-I
miei cugini, da piccoli, erano due guerrafondai
(“guerriglieri”).
Per attirare l'attenzione, continuavano
a farsi dispetti
l'un l'altro; una figura adulta doveva intervenire
per
dividerli. Inoltre escogitavano varie moine per suscitare
le
risate di genitori e parenti in genere. In cortile, proprio
davanti
a uno dei due albicocchi (“albe”; “co cchi”),
risuonavano
le sguaiate risa dei miei zii nel sentire la cuginetta
imitare
alla perfezione il “Che barba che noia, che noia che
barba”
(altro che “imberbi”...) della Mondaini:
infatti,
durante
l'estate, era proiettata la serie televisiva “Casa
Vianello”.
Oppure ridevano perché mio cugino raccontava con
sarcasmo
un aneddoto sulla sua nascita (“culla”): avevano
detto
che si trattava di una bambina, tanto da aver già
stabilito
il nome “Arianna”... “Non avevano visto (“occhi” in
“cocchi”) il pisello ?”: sbottava lui, simpaticamente chiamato
“Pisellino”...“Bravura
franca” rievoca i cubitali “Brava” che
la
maestra Franca (“franca ”) assegnava alla fine dei miei temi
in
classe: uno di questi parlava, appunto, dei miei cugini.-
~67~
petti
armigeri
di
pelle querce
di
pollo cosce
quinta
bugia
tricomachia
-In
questo nicknameri intervengono diversi episodi: “di pelle
querce”
è la simpatica filastrocca della palla di
pelle e di pollo,
fatta
da Apelle, figlio d'Apollo. Me la cantava sempre mamma
(“querce”)
con lo scopo di farmi imparare quello scioglilingua.
“Di
pollo cosce ” esprime l'ironico diversivo che un'amica di
mia
madre soleva intrattenere con la sottoscritta: a cavalcioni
sulla
sedia, aveva escogitato di mimare la culinaria
preparazione
delle “coscette di pollo” usando le mie e, per
insaporire
le cosce con le spezie, era necessaria una buona dose
di
solletico ! “Quinta bugia” ha un collegamento con l'esame
di
Quinta: avevo preparato una letterina per le maestre con
dediche
varie e foto ricordo; avendo il timore di creare
imbarazzanti
controversie nella classe, ero stata costretta a
inventarmi
la bugia di una ricerca... “Tricoma chia” avrebbe,
come
significato letterale,
“battaglia di capelli”: in effetti
ripercorre
la volta in cui mamma usò un pettine a mo' di arma
(“petti
armigeri”); con un colpo di spada avevo subito rotto
alcuni
denti del pettine (il “ne” di “pettine” esprime la rottura:
anche
la parola, avendo
perso una sillaba, si è rotta…)!-