martedì 12 giugno 2018

349-351

~349~
scopi veritieri

futili ascese
faggi discese
ariete d’angeli
di gnomi ciondoli

-Angela (“d’angeli”) riponeva massima fiducia nell'oroscopo
(“scopi veritieri”): infatti ogni mattina la mia baby-sitter
pretendeva religioso silenzio al sopraggiungere della
trasmissione televisiva dedicata all'oroscopo. Già all'apparir e
della sigla iniziava a reclamare il silenzio dal momento che
il suo segno, l'ariete, era il primo a essere espresso. Nutriva
anche particolare interesse per le mie premonizioni che
realizzavo grazie a un dispositivo elettronico. Occorreva
inserire la data di nascita dell'interessato e un programmino
calcolava il successo in amore, lavoro o soldi. Il numero dei
cuori diminuiva a ogni premonizione ed era duro comunicarlo
ad Angela ! Anche se abitavo al primo piano Angela prendeva
ugualmente l'ascensore sia per salire che per scendere: mio
padre (“faggi”) era del parere opposto , odiando il futile abuso
di quel mezzo. Una mattina, in ascensore, Angela mi legò al
collo un ciondolo molto di moda, un piccolo gnomo di resina,
assicurandomi che mi avrebbe portato fortuna; allora decisi
di collaudarlo (“tirarlo in ballo”, “tiri” da “riti” in “veritieri”)
subito con una verifica a scuola...-


~350~
dispari pareri

braccio manipoli
ferro foruncoli
di sasso forbice
tragico pollice

-Le mani (“manipoli”) impartivano moltissimi (“poli” in
manipoli”) diversivi ludici, a cominciare dal celebre “braccio
di ferro” (“ferro” anche per gli alimenti ricchi di ferro e
potassio che Tiziana, l'allenatrice di basket, “foruncoli”, mi
consigliava e per la domandina trabocchetto “pesa di più un
chilo di ferro o di piume ?” che faceva cadere molti). Pure
carta, forbice e sasso” era molto praticato essendo, nella
dinamica di gioco, del tutto simile al classico “pari o dispari”.
Infatti si giocava a coppie e, per ogni diverso binomio calato,
vinceva rispettivamente un simbolo: la carta aveva la meglio
sul sasso, la forbice sulla carta, il sasso sulla
forbice...“Tragico pollice ” esprime il simpatico inganno visivo
che Davide sapeva attuare mediante una precisa manovra:
il suo dito indice veniva associato al pollice (esprime pure
il detto “girarsi i pollici”) dell'altra mano dando l'illusione che
una parte di quel dito si potesse staccare ! Stefano (“re” in
pareri”), invece, era solito simulare il braccio monco
nascondendo (non facendo vedere, “orbi” in “forbice”)
l'arto nel grembiule...-




~351~
nervi gefferi

tragici punti
luridi pugni
soffi damaschi
lividi baschi

-I passatempi più gettonati nei pomeriggi in cui non si poteva
sfruttare il cortile per condizioni atmosferiche avverse, erano
la dama (“dama” in “damaschi”) e gli sport da tavolo.
La prima decretava quasi sempre vincitore Davide (“tragici”):
in effetti era un vero campione e la regola del soffio (“soffi”)
incrementava le sue già schiaccianti vittorie... Essa consisteva
nel soffiare (nell'aggiudicarsi) le pedine del giocatore che si
dimenticava di mangiare. Gli sport da tavolo, dotati di capsula
protettiva (“baschi”), erano disponibili nelle versioni calcio
(“pugni” intende richiamare il calcio dal momento che tale
formula veniva usata durante le partite calcistiche: esprime
ciò il nicknameri “pugni dazieri”) e basket. Quest'ultimo
alloggiava il segnapunti in corrispondenza del canestro:
scattava al passaggio della piccola sfera all'interno della rete.
Le pulsantiere venivano malmenate dai maschi (“maschi” in
damaschi”) che, pur di vincere, le prendevano addirittura
a pugni ! Il rumore di quei colpi snervanti che provocavano
lividi e, se visti, (“lividi” per “li vidi”) rimproveri, si ritrova
nella magica onomatopea “gef eff ” di “nervi gefferi”. “Luridi”
indica le “gare a chi ride per primo”: occorreva fissare negli
occhi lo sfidante evitando di ridere per primi.“Luridi pugni”
intende pure il diversivo consistente nel nascondere qualcosa
in un pugno chiuso, destro o sinistro, per poi indovinarlo.-

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