martedì 12 giugno 2018

302-303

~302~
nembi planderi

zaini bulloni
mari istrioni
colera calopsite
effetto dinamite

-“Bulloni” indica gli “Sbullonati” (si trattava di antropomorfi
meccanici; il “nem” di “nembi”, con pozione “effetto
dinamite”, suggerisce un “men”) la cui peculiarità stava
nell'andare in pezzi a causa dei loro disastri combinati in
officina. In altri termini, il loro corpo si poteva assemblare e
scomporre in modo da staccare gli arti inferiori, superiori,
torace e testa. Al contrario delle classiche costruzioni, gli
Sbullonati sfruttavano un vero e proprio meccanismo distruttivo
che produceva un effetto dinamite: erano, quindi, gli unici
giochi che Stefano non avrebbe potuto rompere per sfogare la
sua euforia distruttiva ! “Nembi planderi” contiene il biplano
degli sbullonati, un veicolo molto voluminoso che a stento lo
zaino poteva alloggiare, ottenuto grazie a uno scambio.
Essendo un giorno di rientro, avevo chiesto a Nicolò (“mari”)
il favore di portarlo a casa sua durante la pausa mensa; avendo
rivelato il fatto a sua mamma, quest'ultima era piombata al
doposcuola a cantarmele (la “calopsite” è un uccello
dall'intenso gorgheggio) di santa ragione, tutta presa dalla
collera (“colera”). Aveva modo di arrabbiarsi parecchio
dal momento che il figlio pestava sovente i classici ricordini
costringendola a buttare via un paio di scarpe (fra queste le
costose “Bull Boys”, in “bulloni”) al mese ! “Istrioni” intende
la brillante carriera da attore che Nicolò si vantava di voler
intraprendere dopo aver partecipato a pubblicità e
vari provini...-




~303~
muri liquiferi

fortezza cupola
infranta bussola
astrale predica
massimo tragica

-Era il 1996, anno dell'Astro-watch: non si parlava d'altro al
doposcuola. Allo sfizioso orologio erano allegate delle cupole,
intercambiabili in base al colore, alle scritte e all'umore...
Si trattava di capsule trasparenti in cui fluttuava, immersa in un
liquido acquoso, la sagoma di un piccolo extraterrestre: erano
previste frasi del tipo “avventura senza paura”,“sono
irresistibile” e altre scritte del genere... Jose (“bussola”) aveva
la cupola “vado forte” e si chiedeva se avesse il pregio di
essere infrangibile: ci pensò Massimo (“massimo”) a sciogliere
il suo dubbio; dopo avergliela sottratta, la scagliò contro il
muro in cortile, nel punto in cui si accede al sotterraneo che
conduce al refettorio. La cupola si spaccò facendo fuoriuscire
un liquido acquoso che produsse una vistosa macchia.
Al momento di ripulirla, Suor Lorenzina constatò la proprietà
indelebile del liquido e non risparmiò una bella predica a
Massimo. “Tragica ” ha un legame con “muri” in quanto
Davide era solito organizzare al doposcuola tornei di “muro”,
un diversivo calcistico odiato da Stefano (“re ” in “predica”).-