~381~
gufi
usurieri
raro
fragile
atossico
re lampo
saette
querce
conigli
incette
-“Raro
fragile atossico re lampo” era l'esatta dicitura che
corredava
le confezioni di merende al cui interno si trovava
un
animaletto fosforescente. Risultava impossibile scorgere
il
soggetto in allegato senza aprire la confezione e ciò
produceva
una raffica di doppi... In un tipo di merende era,
tuttavia,
presente un lembo di carta trasparente: fu proprio
grazie
a quella miracolosa coincidenza che riuscii a scovare
(“c'è
” in “incette”) il personaggio più raro, ovvero
re Lampo,
fragile
per via del delicatissimo scettro.“Re” è anche Stefano
in
quanto l'animale fosforescente in questione era un cane
e,
quindi, si ricollega al suo cane (nicknameri“giulivi
sestieri”).
Quei buffi animaletti incuriosivano
parecchio
forse
per la loro peculiarità di illuminarsi al buio. Un'amica
(collezionista
di gufi) di mia mamma, che prendeva il pullman
con
lei (“saette querce”), me li teneva da parte. Il coniglietto
era
il “nottambulo” più facile da trovare (“coni gli incette”)
e
il gufo si rompeva con l'usura (“gufi usurieri”): infatti
era
munito di un'esile racchetta che puntualmente
si
spezzava...-
~382~
serafici
ingegneri
placida
calma
gerarca
manna
candida
scintilla
sete
di godzilla
-Suor
Lorenzina
(“godzilla”), a differenza di tutte le altre
Suore,
riusciva a ottenere il silenzio e il rispetto dei bambini,
soprattutto
di quelli più vivaci... In certi casi, quando sentiva
troppo
rumore provenire dalla classe della collega, andava a
dare
il suo prezioso contributo di minacce e subito dopo non
si
sentiva più volare nemmeno una mosca ! Anche quando la
calma
Direttrice Suor Elisa (“serafici”) arrivava al doposcuola
per
tenere delle lezioni di catechismo, la vulcanica Suor
Lorenzina,
non volendo sfigurare di fronte a lei, ci ammoniva
con
raccomandazioni del tipo “uomo avvisato, mezzo salvato”.
Oh,
com'era ingenua (“ingegneri”) la placida Suor Elisa !
Pensava
di ottenere il silenzio con miti parole e senza alzare la
voce
! Suor Lorenzina agiva all'opposto
(“candida scintilla”)
di
Suor Elisa: avendo dimostrato, nel corso degli anni, la
giusta
autorevolezza, ad esempio facendosi notare alla guida
del
coro, ottenne la carica di direttrice (“gerarca”) che
probabilmente
si aspettava (“manna”), avendola a lungo
ambita
(“sete di godzilla”; “sete” esprime anche un curioso
aneddoto
riguardante Suor Elisa: aveva raccontato che i suoi
misteriosi
capricci di neonata trovavano un valido motivo
proprio
nella sete)...-
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esuli
ostieri
benigna
zebra
plateali
chicchi
aquile
diametri
pace
d’opliti
-Il
pianoforte (“zebra”) aveva alla guida la scrupolosa,
anzianissima
Suor Benigna (“benigna”): quante liti (“liti”
in
“opliti”) ingaggiava Suor Lorenzina se la si faceva affaticare
troppo
! Silvia Platti (“plateali”) cantava, da solista,
i canti
“Un
chicco, da solo, che fa ? Non fa un campo di grano, né un
pane”
e “Su ali (“plate/ali”) d'aquila”. Non si cantava soltanto
nelle
occasioni solenni in cui la parte cantata ricopriva quasi
tutta
la durata della cerimonia, bensì pure la domenica.
Alla
sottoscritta, ad esempio, era affidato il “canto della pace”.
“Esuli
ostieri” intende il fatto che la Comunione di Suor
Benigna
avvenisse in disparte e dopo tutti gli altri dal momento
che,
durante la distribuzione delle ostie, era impegnata al
pianoforte...
Qualcuno portava addirittura i pog (“diametri”)
a
Messa per scambiarli durante le interminabili omelie !
“Opliti”
indica le rane (si chiamavano “Ranoplà”) degli
ovetti
kinder: in questo contesto intende i canori inni sportivi
del
tipo “Chi non salta.... (interista, ad esempio) è !!!”
simboleggiando
i canti in generale; inoltre era mia
collaudata
abitudine, dopo le funzioni, acquistare riviste