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pigri
guardarobieri
ciechi
preamboli
mummie
patriarchi
mani
retaggi
defunti
ossessi
-Prima
di mangiare, di ingoiare il bolo (“preamboli”),
all'asilo,
si recitavano collettive preghiere fra cui il “Padre
Nostro”
(“patriarchi” intende la gestuale modalità di recitare
la
preghiera, con le mani ad arco), sotto l'attenta guida di
Suor
Lucia (“ciechi”).
Mariella, dopo avermi osservata a
lungo
(“pigri
guardarobieri”), mi aveva definito “mummia”
(Archimede,
“Archi”
in
“patriarchi”,
era un fervido egittologo)
e
“pigra” (da
cui il suo nickname); pure Suor Graziella aveva
espresso
una definizione, che divenne una vera e propria
etichetta,
nei riguardi
del “re” (“re ” in “retaggi” e
“preamboli”).
Al mattino presto, prima di raggiungere
la
scuola con il pulmino, Suor Graziella faceva vigilanza
radunando
tutti i bambini nel salone e ingannando l'esiguo
lasso
di tempo con prove di canto (i suoi acuti incantavano
tutti
!) o con giochi collettivi... Di mattina aveva notato
che
le mani di Stefano erano sempre ghiacciate: ecco,
in
virtù di ciò, il soprannome “mani da morto” (“mani”,
“defunti”)
! “Mani retaggi” intende
pure un divertentissimo
gioco
il cui scopo consisteva nel sottrarre, una dopo
l'altra,
a turno, le mani in un caotico groviglio... Più si era,
più
il gioco durava ! “Ossessi” indica lo sconvolgente
racconto,
appreso da Suor Graziella, in merito all'intervento
chirurgico
per cambiare sesso, una trovata americana
allora
inaudita a tal punto da sembrare irreale...-
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scaduti
sguatteri
sventati
regni
d’aceto
subdoli
svettanti
angeli
nel
torto giovani
-Stefano
(“regni”) e la sottoscritta cercavano
di sventare le
subdole
elargizioni di alimenti scaduti (la cui data di scadenza
era
camuffata) che avvenivano qualche volta a mensa...
Anche
il minimo dubbio era enfatizzato dal momento che ci
permetteva
di calarci nei panni di incalliti detective (nicknameri
“giovani
grascieri”) ! “Sguatteri” intende i bambini del
servizio
piatti che la cuoca (Giovanna,“giovani”), a fine anno,
ricompensava
con un regalo finale. Anche durante i pasti,
tuttavia,
avvenivano gradite ricompense extra a sfondo
gastronomico.
“Aceto”
sta a indicare l'insopportabile odore
di
aceto che spesso ammorbava la mensa: anche a vederla,
l'insalata
mi infastidiva ! La cuoca aveva seguito le Suore in
montagna
(“svettanti”) e nei soggiorni a Retorto (“torto”
cela
“storto”), una cascina in
aperta campagna. Angela
(“angeli”)
litigò con la cuoca per un commento (che
quest'ultima
aveva frainteso, “nel torto giovani”) del tipo
“Retorto
fa schifo”. Questo litigio l'aveva portata addirittura
ad
autolicenziarsi, decisione di cui in seguito si pentì facendosi
riassumere.
C'erano ben
tre (“tanti” in “svettanti”)“Angela”
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galli
ragionieri
suddite
saette
giovani
starnuti
preferita
banda
cavour
della quinta
-Suor
Rosangela svolgeva la mansione di contabile
(“ragionieri”):
infatti cambiava la moneta necessaria per
giocare
a calcetto (“galli”). In fatto di gerarchie, era piuttosto
succube
e ciò lo dimostrava il fatto che era quasi sempre lei
ad
accompagnare i bambini sul pulmino (“suddite saette”).
Probabilmente
non
aspirava a incarichi prestigiosi (l’inglese
“star”
in “starnuti”); in fatto di starnuti, tuttavia, avrebbe
potuto
dirigere un concerto ! Giovanna (“giovani”), la cuoca,
aveva
ironizzato su quella tossetta nervosa con questo
commento:
“Quando inizia, non la finisce più !”. Una volta
sola
mi capitò di respirare l'atmosfera della sua classe: era
fatto
noto che esternasse preferenze per alcuni bambini e non
solo
durante i compiti capitava di udire i suoi pomposi elogi,
ad
esempio per un certo De Bandi (“preferita banda”).
Un
giorno Suor Rosangela mi interrogò su Cavour: si stava
avvicinando
l'esame di Quinta… Avevo più paura di Stefano
(“re”
in “preferita”) sebbene quest'ultimo avesse conseguito
valutazioni
inferiori (più basse, “sud” in “suddite”). Suor