martedì 12 giugno 2018

387-389

~387~
zebre cleri

diavoli faggi
querce postali
di mani molli
panda cipressi

-Mio padre (“faggi”) era solito comprare un tipo di pasta
fresca, i diavolini o diavoletti (“diavoli”), da portare a una
signora anziana dello stesso paesino di mia nonna paterna.
Querce ” si riferisce sia alla madre di mio papà sia alla mia
dal momento che le erano state regalate delle cartoline postali
di quel paese, essendone un'accanita collezionista... Era stata
sfortunata, da ragazza, l'anziana signora: aveva riportato, in
seguito a una caduta, una grave fattura alla schiena. A lungo
andare si era ingobbita, un po' come era capitato alla pianista
(“zebre” esprime il colore bianco e nero dei tasti) del
doposcuola. Devotissima di chiesa (“cleri”), aveva un fratello
di nome Antonio (“panda”) gravemente malato e che mio
padre volle assistere in momento di morte (“cipressi”, tipiche
piante cimiteriali, intende i morti, nicknameri “doppi
ceri”).“Mani molli” indica un ludico diversivo messo in
atto nel piegare le lenzuola: pronunciava questa spassosa
formula (sta per “mani di pastafrolla”, come diceva
Stefano,“re” in “zebre” e “cipressi”) mamma quando la mia
presa arrancava facendola ridere...-

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~388~
pasquali imperi

traversa gatto
signore encomio
fumosi cibi
mondani bianchi

-Durante i primi giorni delle Elementari capitava che alcune
maestre, amiche e colleghe di mia mamma, venissero apposta
a salutarmi in classe e subito si levavano imbarazzanti encomi
da apoteosi (“imperi”). Stefano (“re” in “signore”) era solito
sfottermi con la frase “sei la signorona” anche perché le
maestre erano parecchie (una vera saga, “traver/sa ga/tto”):
la Pasquali (mi regalò due antichi mappamondi ferma-libri),
la Traversa (mi dava le figurine che trovava allegate al
formaggino Mio, “enco/mio”), la Rosetta (“gatto” perché era
una gattara...), amica ed ex compagna di classe di mia mamma,
la Bianchi... Inoltre quest'ultima aveva telefonato a casa
facendomi fare una grave gaffe; essendo la sottoscritta
incaricata di rispondere, era stata così ingenua da dire,
porgendo la cornetta alla mamma: “E' quella che fuma ”.
Ascoltando le mie parole, la maestra si risentì subito e mio
padre mi spiegò la maleducazione della mia spontanea risposta.
Mi dimostrava che era come dire gli offensivi “quella che va in
bicicletta” (“cibi” per “bici”), e “quella che esagera con la
nutella” (“mondani” intende il famoso spot “Che mondo
sarebbe senza nutella ?!”, nicknameri “gialli cabotieri”)...-


  ~389~
dollari archi-batteri

cosa c’è dentro
fame di rottami
orologio scale
dubbio commensale

-La curiosità di scoprire “cosa c'è dentro” a un gioco o
dispositivo intrigante, un orologio ad esempio, poteva far
commettere una follia... Ad esempio una mattina (“la mattina
ha l'oro in bocca ”,“oro” in “orologio”), sulla scala a ridosso
della mensa, scorsi Stefano sbattere il suo orologio contro
il muro per sciogliere il dubbio del “cosa c'è dentro ?” !
La sua insaziabile “fame di rottami” intervenne in diverse
occasioni, inutile dire, a discapito di parecchi giocattoli...
Commensale” intende la magica formula “sale con me ”:
esprime la mia complicità (“io ” in “orologio”) a patto che
i giochi da sacrificare non fossero i miei (“il dubbio sale con
me”: infatti non distruggevo i miei giochi !). Condividevo
l'intento educativo di scoprire nuove cose e l'esuberanza
distruttiva di Stefano era proverbiale (nota a tutti, l’inglese
fame”) in questo. “Dollari archi-batteri” intende un altro
orologio, quello con la fantasia dei dollari sul cinturino che
regalai alla mia baby-sitter (collezionista accanita di orologi).
Puntualmente lei lo passò ad Archimede, il marito, dal
momento che era solo un plasticone che batteva i coperchi (in
effetti l'avevo vinto alle giostre, nicknameri “faggi dattiliferi”)
e non un autentico swatch…-

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