martedì 12 giugno 2018

405-407

~405~
christian vieri

araba forfora
potente uncino
linda corona
orfani scherzi

-Le Suore erano in grado di tamponare le problematiche
economiche delle famiglie meno abbienti (che non navigavano
nell’oro, “c/oro/na”). In una circostanza, ad esempio,
affidarono temporaneamente un bambino (“potente” di
cognome) a un 'altra famiglia: a Carnevale (“scherzi”) si
presentò travestito da Capitan Uncino per aggiornarci sulla
sua nuova sistemazione. Era contento di aver superato un
disagio sociale che spesso risultava spunto di prese in giro
(sulla forfora, ad esempio). Le Suore avevano assunto una
certa Linda a fare le pulizie, ma anche per accogliere il figlio
Mustapha, appena dopo l'immigrazione. Dal momento che
Mustapha ha, in arabo, il significato di “Stefano”(“corona”,
in aggiunta a “re”), allora prendevo in giro quest'ultimo
chiamandolo così. In rarissimi casi i bambini si fermavano
a dormire dalle Suore: era uno di questi casi quello dei fratelli
Christian (si chiamava come Vieri, il famoso calciatore)
e Sebastian, forse orfani o comunque in serie difficoltà
economiche. Ci rendevamo conto di ciò dal momento che
vedevamo i nostri giochi smarriti o sequestrati finire nelle
loro mani (nicknameri “mais irbiferi”)...-

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~406~
tomi polimeri

accenti matti
frase di bulli
acino d’unghia
cartesio lotta

-Il carattere eterogeneo delle classi (“polimeri”) insegnava a
tutti qualcosa facendo conoscere realtà diverse dalla propria.
Ad esempio la classe della maestra Sperandio, il cui nickname
è nascosto in “tomi” dal momento che Tommy (“tomi”) faceva
Speranza” di cognome, confermava tale aspetto. Infatti
raggruppava assortite classi in cui sorelle e fratelli di età
diversa potevano, almeno nei compiti, incontrarsi e collaborare.
Se finivo prima i miei compiti insegnavo qualcosa ai miei
colleghi più piccoli e, viceversa, andavo a farmi istruire dai più
grandi. La “a” di “accenti” si collega a “matti” per ottenere
Mattia” il cui cognome era “frase accentata ”, perciò
Frasé”; la sorella minore, Carlotta, si ritrova in “car/tesio
lotta”. “Cartesio” si rifà ai dubbi sugli assi cartesiani che
spesso facevano piangere Mattia,“bulli” intende sia le scarpe
Bull Boys” di quest'ultimo, sia la squadra dei “Chicago
Bulls” di cui erano tifosissimi due bulli (capelli biondi, occhi
azzurri), i fratelli Timoty e Nicol (nicknameri “panda
albogaleri”). Infine sono citate le sorelle Silvia (“acino”)
e Gianna (“unghia”).-

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~407~
brevi adultèri

ricami enigmi
querce segreti
godzilla braccio
spumante tappo

-Ogni volta che arrivava una “new entry” al doposcuola le
Suore si mostravano molto premurose con i genitori del nuovo
arrivato. Quando arrivò Enrica, ad esempio, Suor Lorenzina
(“godzilla”) la tenne sotto braccio per tutto il pomeriggio
ricamando a sua mamma (“querce”) tutti i pregi del
doposcuola, a cominciare dal cortile. Enrica (“Enrica ”
in “rica/mi en/igmi”) si limitava ai tipici segretucci
all'orecchio della madre e, come avveniva spesso, occorreva
un po' di tempo (di solito questa fase era breve) da trascorrere
con figure adulte (“adultèri”) per collaudare un nuovo
ambiente. Enrica aveva uno scoglio in più da superare, la
timidezza. Invece di fermarsi ai banali saluti e alle enigmatiche
risposte “no o sì”, improvvisamente le esplose una foga
oratoria a mo' di tappo di spumante e degna dello Stefano
(“re” in “brevi”e “segreti”) più in vena ! Aveva stupito tutti,
in particolare Suor Lorenzina, autrice del paragone di Enrica
al tappo di spumante…-